Il monumentale abbeveratoio sorge alle porte del paese, ai piedi del castello ed è ubicato in corrispondenza della via che conduce ai pascoli demaniali delle montagne attorno a Geraci; deve il suo nome all’antica chiesa della SS. Trinità (attestata fin dall’XI secolo), che un tempo sorgeva su una collinetta sul sito dell’attuale giardino pubblico.
La fontana, realizzata in pietra da taglio, è costituita da una lunga vasca affiancata da due torrette cuspidate che recano gli emblemi dell’Universitas di Geraci; nella parete centrale, coronata da merli a coda di rondine, è posto invece il cimiero dei Ventimiglia (un leone sull’elmo che brandisce la spada), committenti dell’opera.
Il bevaio venne realizzato negli ultimi decenni del Cinquecento dal maestro di origine napoletana Pietro Tozzo, come risulta dai pagamenti a suo conto effettuati nel gennaio 1586 e nel maggio dell’anno successivo dai giurati della città.
Testo di Giuseppe Antista