Festa di San Giuseppe (19 marzo di ogni anno)
Si festeggia come in ogni luogo cristiano il 19 di marzo. Il primo maggio invece si festeggia San Giuseppe lavoratore. La solennità del 1° maggio si svolge presso la Cappella che si trova alla periferia nord dell’abitato. In prima fila ci sono tutte le rappresentanze delle maestranze geracesi. Alla fine della solenne celebrazione viene distribuito ai fedeli il “Pane di San Giuseppe”, benedetto in precedenza. Questa festa, in pratica, apre la stagione delle scampagnate della popolazione geracese.
Festa del SS. Crocifisso (3 maggio di ogni anno)
Nella splendida Chiesa di Santa Maria La Porta, del 1496, che conserva tra l’altro opere del Gagini e del Novella, si espone la magnifica scultura lignea del Crocifisso del XVII secolo. Il Cristo, che la tradizione attribuisce alla scuola di Fra Umile Pintorna, si presenta proiettato in avanti e cinto da un articolato perizoma e, coniuga l’impeto barocco con il pietismo di ascendenza controriformata. Lo scultore tramanda da grande Fra Umile da Petralia quel repertorio di piaghe grondanti sangue, cui aggiunge l’espressione conturbante del volto in agonia. La festa è prettamente religiosa, scevra da qualsiasi riferimento folkloristico.
La statua del Cristo viene portata via dalla Sua Chiesa a spalla dei fedeli scalzi, tutti adorni di una corona di spine sul capo, a voler ricordare la passione di Cristo. La processione si snoda lungo le vie del paese.
Lungo il percorso, ad ogni scoppio di mortaretti, i bambini che sfilano davanti al Crocefisso, camminando all’indietro a piedi scalzi, con la corona di spine sul capo e battendosi le spalle con una cordicella, s’inginocchiano. Durante l’intera processione, sono proprio i più giovani a chiedere a Gesù: “Pani e paradisu, pietà, misericordia! Signuri!”. Alla fine della processione ai fedeli viene distribuito il pane benedetto.
Festa del Corpus Domini (giugno)
La processione del SS. Sacramento parte dalla Chiesa di S.Giuliano. Prendono parte alla processione molti bambini, prima i più piccoli con le ali di angioletti, poi quelli che hanno già fatto la prima Comunione. Tutti hanno in mano un vassoio pieno di petali di rosa che vengono sparsi per le vie durante la solenne processione. Il tutto è intervallato da canti in onore del SS. Sacramento.
Festa di Maria SS. Annunziata Compatrona di (II domenica di luglio)
È una festa prettamente religiosa che si svolge in un’atmosfera di grande emozione e partecipazione. La tela dell’Annunciazione di Maria, custodita alla Chiesa Madre, viene portata in processione per le vie del centro storico di Geraci, con la partecipazione delle autorità religiose, civili e militari, oltre alla copiosa presenza dei fedeli, provenienti anche da altri paesi limitrofi. Si tratta di una tela del 500 proveniente, ab origine, dalla Chiesa della Cava.
Festa di San Giacomo Protettore di Geraci (II domenica di agosto)
La statua lignea del Santo si trova nell’omonima Chiesa, nei pressi del castello dei Ventimiglia. Alla vigilia della festa, la statua viene prelevata dai fedeli, guidata dalla Confraternita, e portata nella Chiesa Madre di Geraci, laddove resterà fino al 24 settembre, data della commemorazione del Santo Patrono San Bartolomeo.
La statua rappresenta San Giacomo che regge in una mano il libro, simbolo del Vangelo, e con l’altra un bastone, simbolo del pellegrino.
Il giorno della festa, il Santo, che porta al collo una stola riccamente ricamata, sfila per le vie del Centro storico, accompagnato dalle Confraternite, dal clero, dalle autorità civili e militari e da tanti fedeli.
Si narra che in un tempo ormai lontano, il giorno di San Giacomo, sul muro principale della Chiesa, venivano legati ed esposti dei galletti vivi e i fedeli, dietro pagamento di un obolo, si esibivano in uno spettacolo poco edificante: venivano, infatti, tirate delle pietre ai galletti, che si agitavano sul muro. Quelli che riuscivano a colpirli, come ricompensa, portavano via il gallo, che sarebbe poi arrivato sulla tavola del vincitore. Un’usanza ormai, per fortuna, scomparsa.
Festa di San Bartolomeo Patrono di Geraci (24 agosto di ogni anno)
Il 23 agosto, di mattina, la statua di San Giacomo viene portata in processione nella Chiesa di San Bartolo, sita alla periferia nord di Geraci. È qui che, secondo i modi di dire locali, “San Giacomo va a prendere San Bartolo”. San Giacomo “s’inchina” davanti al Patrono San Bartolo e le due statue vengono, poi, portate in processione nella Chiesa Madre. Nel tardo pomeriggio si svolge la solenne processione. Sfilano per le vie del paese prima le confraternite, poi il comitato, San Giacomo, San Bartolo, riccamente adornato con una stola pregiata e decorata in oro, il clero e una moltitudine di fedeli. Dopo la processione, le due statue sono riportate nella Chiesa Madre dove resteranno sino al 24 settembre, per la nota festa del Ringraziamento. In quell’occasione sarà San Bartolo “ad accompagnare San Giacomo, salutandolo con un inchino”, prima di essere riportato nella Sua Chiesa.
A Carvaccata di Vistiamara (III domenica di Luglio – ogni sette anni – prossima edizione nel 2018)
La manifestazione inizia nel 1643. Costituisce la terza grande manifestazione delle Madonie. Si festeggia ogni sette anni. È una originale forma si ringraziamento e di eterna riconoscenza per il particolare segno di predilezione dimostrata da Dio verso i pastori. È anche il riflesso di quel primordiale ordinamento patriarcale che reggeva le comunità nomadi dei vaganti con i loro armenti per le selve della nostra isola. Ordinamento in cui il più anziano ed autorevole tra i pastori era a un tempo il capo, il consigliere, il sacerdote, della comunità. La sfilata preceduta da un araldo trombettiere con stendardo, rispetta nei suoi particolari quella lontana concezione di vita: sfilano, montando a cavalli riccamente bardati, per primi i ragazzi, poi i giovani, quindi gli uomini maturi, infine i più anziani, tra i quali spicca il “Cassiere”. Il costume tradizionale prevede scarpe di pelo, gambiere di orbace abbottonate dietro e alte oltre il polpaccio, pantaloni di velluto nero sino al ginocchio, giacca pure di velluto, corta, stretta alla vita ed ornata di galloni neri di seta, copricapo a maglia di lana chiuso alle estremità e scendente sull’omero. Ognuno regge con la sinistra l’offerta resa a Dio. I più giovani: colombi, asinelli, daini, cavallucci, pecorelle realizzati in pasta di cacio e pendenti, tra svolazzati nastri di vario colore, dalla conocchia, un cerchio di legno sostenuto da un bastone a guisa di ombrello. Gli uomini maturi portano mazzi di cera più o meno vistosi (secondo l’importanza del voto fatto), legati con nastri e fiori. Infine, il gruppo degli anziani tiene alto, su appositi sostegni i principali paramenti sacri: una sontuosa pianeta, la stola, la manopola e le chiavi d’argento del tabernacolo. Il cassiere porta “l’Antisfera”, un drappo di velluto di seta nero riccamente ricamata in oro che riproduce la “Sacra Sfera”. La manifestazione si conclude con l’offerta alla chiesa di cera e con la benedizione.
Festa della Transumanza – “Si sgavi’ta la Montagna” (III domenica di maggio)
Si tratta di una manifestazione d’interesse regionale legata alla storica usanza della transumanza delle mandrie e degli armenti che tuttora si spostano dai pascoli di “marina” a quelli dell’alta montagna madonita.
La valorizzazione in chiave turistica di tal esercizio, arricchito da numerose attività culturali e ricreative, rappresenta un’occasione per promuovere prodotti locali ed ambienti naturali del Parco delle Madonie.
La manifestazione ormai giunta alla sua VIII Edizione è realizzata dal Comune di Geraci Siculo in collaborazione con la comunità dei pastori di Geraci e le associazioni locali e si pone l’obiettivo di:
- sostenere la sopravvivenza di una delle più antiche pratiche dell’attività pastorale, trasformandola in attrattiva turistica a sostegno del reddito del pastore;
- promuovere e valorizzare i luoghi montani da questo magnifico angolo di Sicilia:
- promuovere la creatività culturale degli abitanti delle Madonie scommettendo sulle possibilità di sviluppo legate all’utilizzo rinnovato e intelligente delle locali risorse naturali e antropiche, rappresentate queste ultime non solo dai monumenti e dalla storia antica e moderna delle classi dirigenti, ma anche dai saperi, dai mestieri, dai segreti, dalle curiosità, insomma dalla identità dei vari patrimoni umani viventi;
- incoraggiare il diffondersi di una imprenditorialità legata alle risorse delle zone interne e decentrate rispetto alle metropoli;
- sostenere nella popolazione delle zone montane il sentimento d’identità e di appartenenza;
- attivare sinergie tra vari soggetti imprenditoriali e associativi locali, facendo loro sperimentare il gusto e la convenienza del partenariato nelle iniziative economiche;
- sperimentare la positività della collaborazione tra istituzioni pubbliche, imprese e associazioni private nella promozione del territorio;
- sostenere l’editoria legata al territorio, come strumento imprenditoriale culturale a favore delle politiche di sviluppo locale, etc.
Giostra dei Ventimiglia (I domenica di agosto)
Si tratta di una manifestazione storico-rievocativa che si svolge ogni anno, nella prima settimana di agosto. La manifestazione prevede sfilate in costumi del XIV secolo, giochi cavallereschi, esibizione di falchi in simulazione di caccia, cucina medievale, musica e rappresentazioni medioevali, esibizioni di cavalli di alta scuola, incontri culturali, riproposizione della moneta ventimigliana.
Il tutto s’impernia sulla riscoperta della medievalità in questi centri, che conservano ancora intatti le caratteristiche e l’impianto urbanistico, sulla ricostruzione degli ambienti e l’esposizione dei prodotti in tende medievali.